Valfurva All You Can Ski

Per la riuscita

L’alpinismo, anche quello con gli sci, richiede rinunce. Richiede compromessi di diverse entità.

Se ci si mette in testa un progetto, se si desidera realizzare un sogno, bisogna mettere in conto di mangiare fango durante il processo. Ci sono giornate in cui tutto ti dice che dovresti essere da un’altra parte, dove la neve è più bella o magari sul divano di casa e invece sei in mezzo al vento, su neve di merda a sputare sangue. Quelle sono le giornate che danno valore a quello che stai facendo.

La salita della Cima della Manzina è stata una di quelle giornate.

Sono state settimane difficili, di condizioni precarie, di dubbi, di progettazione e di rinunce. Sabato scorso abbiamo pellato fino a 400 metri dalla vetta, e siamo tornati indietro. Intorno a noi vedevamo distacchi spontanei e scialpinisti inconsapevoli. Se il nostro progetto è anche quello di ispirare persone, allora vogliamo ispirarle non solo a tracciare la propria linea e ad andare un po’ più in là, ma anche a tornare indietro quando è necessario. Saremo un po’ meno fichi per questo? non importa.

Siamo quelli che si mettono in discussione e tornano sui propri passi. Che decidono di non arrivare in cima anche se qualcuno ha già tracciato.

Questo sabato abbiamo deciso di riprovare. Fare lo stesso percorso della settimana prima non è stato motivante. Gli occhi spesso hanno bisogno di qualcosa di nuovo per dare spinta alle gambe. Abbiamo ripassato i pendii che ci sembravano instabili la settimana precedente, e abbiamo trovato distacchi di grandi dimensioni. Avevamo preso la decisione più infame, ma anche la più giusta.

Io sono stata male tutto il giorno. Durante le inversioni mi sentivo svenire, camminavo affannata e mi sentivo un peso per la riuscita dell’obiettivo della giornata. Ho deciso che era più importante riuscire come gruppo che come singolo, così ho fatto un passo indietro e sono rimasta ad aspettare. Ho visto Bani, Paki e Johnny arrivare in cima, mentre accarezzavo Ombra e mi riparavo dal vento. Gli ho visti scendere e venirmi incontro. In genere siamo sempre contrari alla divisione del gruppo. Ma quel giorno era necessario. Per la riuscita.

Siamo scesi insieme fino allo Stella Alpina sulla neve più brutta che abbia sciato quest’anno. Ma se hai un progetto, se hai un sogno, sei costretto a fare compromessi.

Ci sono compromessi, tuttavia, che non saremo mai disposti a fare. Sono quelli dettati dall’egoismo, dall’eroismo, dall’individualismo, dal mettere in pericolo se stessi e gli altri per qualcosa che, tutto sommato, è qualcosa di veramente poco importante ed inutile.

Sciare 40 cime in una stagione è una cosa inutile.

Arrivare in rifugio a mangiare pizzoccheri e bere birre insieme ai tuoi amici, invece, è qualcosa per la quale saremo sempre disposti a scendere a compromessi.

Eva